mercoledì 6 gennaio 2016

Tablet Linux per liberarsi della prigione Android e iOS!

Per chi è consapevole dell’uso commerciale che viene fatto delle piattaforme Mobile come quella Android di Google ed è alla ricerca di alternative, Linux continua a offrire una possibile via di fuga. Trovare una soluzione Linux può sembrare complicato ma l’offerta continua a proporre
Android racconta di se stesso di essere un sistema operativo Open Source. Nei fatti è uno strumento pensato per fare da traino e promuovere il commercio elettronico sfruttando al meglio le informazioni che raccoglie sugli utenti attraverso i numerosi dispositivi su cui è installato. Inoltre non è così libero come le narrazioni correnti vorrebbero far credere. Ciò non impedisce a milioni di consumatori di acquistare dispositivi Android e a milioni di utenti di utilizzarlo, anche per parecchie ore al giorno e in modo continuativo. Un uso forse facilitato dalla semplicità dell’interfaccia e dalle numerose funzionalità in esso presenti.
Per chi fosse alla ricerca di alternative diverse e basate su piattaforma GNU/Linux il mercato sembra essersi rimesso in movimento con due nuovi progetti in fase di arrivo. Uno è dell’azienda finlandese Jolla, nata nel 2011 da un gruppo di sviluppatori di Nokia che stavano lavorando ad una piattaforma Linux per Nokia prima che l’azienda decidesse di optare per Windows. Il progetto è destinato a portare sul mercato un tablet Linux. Il prodotto non è ancora pronto ma è già possibile prenotarlo per trarre vantaggio di una produzione limitata.
Il progetto è stato finanziato tramite una campagna di crowdfunding Indiegogo che ha fruttato la raccolta di 2,5 milioni di dollari, cinque volte il valore che Jolla aveva pesato di riuscire a raccogliere.
Il dispositivo non ha il glamour e l’attrattività di un iPad ma il Jolla con il suo sistema operativo Sailfish ha già ricevuto buone recensioni. Il display è da 7,85 pollici, il processore un Atom Quad Core 64-bit da 1,8 GHz con 2GB di RAM, lo storage disponibile è da 32/64 GB, le fotocamere sono da 5 megapixel quella posteriore e da due quella anteriore. Benchè non possa mettere a disposizione molte applicazioni native Linux permette di scaricare e usare quelle Android.
La produzione del Jolla è per il momento limitata e destinata ai mercati europei, americani, canadesi, australiani, indiani. Il prodotto dovrebbe arrivare nei punti vendita a ottobre con prezzi da 267 euro per la versione da 32 GB e da 299 euro per quella da 64 GB.
Il secondo progetto finalizzato alla produzione di un nuovo tablet con una piattaforma Ubuntu è di MJ Technology, previsto in arrivo sul mercato a ottobre 2015 con una versione di Ubuntu Touch di Canonical.
Il tablet verrà proposto con due modelli da 8,9 e 10,1 pollici (risoluzione da 1920 x 1200) e disporrà di porte USB 2.0 e USB 3.0, di una porta microUSB, una microSD e una micro HDMI.
Le configurazioni del tablet di MJ Technology soni tali da farlo assomigliare a un mini-laptop o a un sistema Vhromebook. Il processore è un Intel da 2,4 GHz con 4FB di RAM e 64GB di storage. Disponibile anche l’opzione da 128 GB.
Non è nota alcuna data precisa per il rilascio, neppure per le prenotazioni online.
I due tablet sono destinati a portare un po’ di luce diversa in un mercato imprigionato nell’offerta Android e iOS….oops e Windows.

LINUX 2016: nuovi scenari per una piattaforma dalle molte sorprese



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Il 2015 è stato un anno importante per Linux. Per i cambiamenti avvenuti, per le scelte dei produttori, per la continua evoluzione del software e delle sue funzionalità e per avere posto le basi per una accelerazione possibile in termini di crescita e diffusione di mercato nel corso del 2016. Nel 2015 Microsoft ha comunicato il suo innamoramento per Linux, sul mercato è arricato uno smartphone con Linux Ubuntu, Samsung ha lanciato uno smartwatch con piattaforma Tizen Linux ma soprattutto Linux ha conquistato nuovo peso nelle strategie IT delle aziende grazie a tecnologie come OpenStack, Docker, e Cloud Foundry.
Il 2016 si presenta per il mondo Linux con molti buoni auspici. E’ una previsione facile perché collegata alle numerose novità che hanno interessato il mondo del software libero (Open Source) durante il corso del 2015. Di Linux e Open Source si parla meno ma questo non significa che il loro ruolo svolto nel mondo tecnologico sia diminuito. Con Linux e il mondo Open Source che lo caratterizza devono fare i conti tutti i grandi produttori di soluzioni tecnologiche e anche le aziende che devono continuare a cambiare e a innovare le loro infrastrutture tecnologiche e a farlo in tempi rapidi e con costi sostenibili o garantiti da ROI adeguati a sostenere le strategie aziendali.

Tra le novità che hanno caratterizzato il mondo Linux 2015 è facile individuare gli ambiti che possono essere potenzialmente interessati da novità durante il corso del 2016. Alcune di queste novità dipenderanno dalla scelte di aziende e Marche importanti come Google, Apple, Microsoft e Amazon. Le loro scelte non saranno dettate dall’adozione dei principi sottostanti al software libero ma dalla necessità di sfruttare le potenzialità dell’Open Source per competere meglio sul mercato dando risposte a fenomeni emergenti sempre più interessati alla logica e ai valori della proposizione aperta e collaborativa di piattaforme come Linux.

Google

Google è da sempre un’azienda che fa largo uso di Linux e tecnologie Open Source. Le sue due piattaforme di sistema operativo Chorme OS e Android sono costruite su tecnologie e software Linux. La sua intera infrastruttura tecnologica, quella che fa funzionare il motore di ricerca e sostiene tutti i molteplici servizi di Google, è basata su sistemi, piattaforme, software e tecnologie Linux. Manca nell’offerta di Google una componente client del sistema operativo Linux che potrebbe facilitare l’accesso e l’utilizzo di una delle soluzioni chiave di Google, Google Drive. Altre aziende che operano nel mondo cloud, come Dropbox o Copy, usano client Linux. Google non lo ha ancora implementato e, scoendo molti analisti di mercato, non lo farà neppure nel 2016.
Nel 2015 Google ha riasciato Chromecast, la sua soluzione audio Chromebook che ha trasformato i normali speaker del dispositivo in speaker intelligenti. L’adozione di Chromecast da parte di alcuni produttori hardware come Sony e LG lascia prevedere che Chromecast possa diventare uno standard industriale come AirPlay nel corso del 2016.
Google è impegnata con successo anche su un altro fronte, quello delle piattaforme di sistema operativo Chrome e Android. Le due piattaforme potrebbero essere fuse in una sola ma Google continua a negare questa eventualità. Chrome nel frattempo continua a crescere a spese di Windows ma soffre dell’assenza delle innumerevoli applicazioni disponibili su Android. Per il 2016 è facile prevedere un’ulteriore crescita di Chrome sul mercato e che Google lavori alla integrazione della piattaforma con quella di Android, entrambe con un kernel/motore Linux che dovrebbe facilitare il progetto. Una eventuale integrazione potrebbe servire a Google per rilanciare la sua strategia tablet, finora carente e incapace di cmpetere con proposizioni come quelle iPad pro di Apple e Surface Book o Surface Pro 4 di Microsoft. Impensabile che Google lasci perdere un mercato così ricco e promettente.
In attesa di una possibile, ma non certa, integrazione Chrome/android nel 2016 Android andrà arricchendosi di funzionalità desktop e assumerà sembianze e caratteristiche sempre più simili a quelle di una piattaforma di sistema operativo desktop come Mac OS e Windows.

Apple

Una delle novità del 2015, un po’ sottovalutata o snobbata dalla narrazione dei media è stata l’annunciata volontà di Apple di portare iTunes anche su piattaforma Android. Una volontà che se trovasse conferma e concretizzazione nel corso del 2016 rappresenterebbe un sostanziale cambiamento rispetto alle posizioni e alle strategie di Steve Jobs rispetto alla piattaforma concorrente di Google. Nel 2015 Apple ha rilasciato la sua App per la Apple Music anche su Android creando un primo ambito di esperienze condivise tra utilizzatori di dispositivi Android e iOS. Una scelta intelligente legata sicuramente alla crescente leadership di mercato di Android. Una leadership che suggerisce a Apple di perseguire la nuova strategia di aprire le sue APP a nuovi mondi e che vedrà nel 2016 l’arrivo di nuove APP, ad esempio iTunes, sul mondo linux-based di Android.



Microsoft

La nuova strategia di Micrsoft, tutta puntata sul cloud computing e i suoi servizi, ama Linux. Ne ha bisogno per la sua sopravvivenza e per competere con concorrenti che negli anni dei grandi ritardi accumulati dall’azienda hanno costruito piattaforme e proposizioni capaci di metterne in crisi la leadership di mercato. Il cloud di Microsoft è integrato con Red Hat e Canonical e offre alle aziende la possibilità di sviluppi Open Source utili a trarre maggiore vantaggio dalle soluzioni aperte.
Agli sviluppatori dà la possibilità di creare nuove soluzioni, applicazioni e servizi. Linux è diventato così importante per Microsoft da far prevedere, per il 2016, la possibile acquisizione di aziende che producono e vendono piattaforme Linux. Una scelta che nel caso venisse portata a termine darebbe a Microsoft l’opportunità di servire meglio i suoi clienti business. Diversa è la strategia di Microsoft sul mercato consumer. Una strategia che rimane completamente proprietaria e centrata sulla piattaforma Windows.

Ubuntu

Nel 2015 è arrivato sul mercato il primo smartphone con piattaforma Linux Ubuntu. La novità non ha rilanciato il mercato Mobile Linux e non lo farà probabilmente neppure nel 2016. Nel frattempo Mozilla ha cancellato il suo progetto di Firefox OS e Jolla sembra essere in grandi difficoltà. Il mercato Mobile contiuerà a essere molto difficile se non impenetrabile per le piattaforme Linux. La difficoltà potrebbe spiegare la scelta di molti produttori di soluzioni Linux di puntare principalmente sulle aziende e sui bisogni di tipo business e enterprise.

Adobe

Uno dei motivi per cui si sceglie una piattaforma Mac OSX o Windows è la disposnibilità di strumenti come quelli di Adobe per la gestione di contenuti mediali. Questi strumenti non sono disposnibili nel mondo Linux e non lo saranno neppure nel 2016. Chi ha bisogno o volesse sperimentare l’uso di Photoshop dovrà accompagnare la sua piattaforma Linux con un’altra o lasciar perdere la prima per la seconda. Adobe non sembra disponibile a cambiare la sua strategia nei confornti di Linux.

Canonical

MIR è la soluzione open source basata su Linux di Canonical e pensata per sostituire Wayland, la piattaforma server grafica per sistemi operativi Linux concepita come alternativa a quella di X.org (implementazione curata da X.Org Foundation) , implementazione aperta di X Windows System. La decisione di Canonical di sviluppare MIR ha contribuito alla accelerazione nello sviluppo di Wayland come piattaforma capace di succedere a X.org. Ad oggi Wayland ha il supporto di un numero elevato di sviluppatori Linux mentre MIR rimane un progetto Canonical. Nel 2016 è probabile che i due mondi si avviino allo scontro definitivo e che Canonical sia obbligata a rinunciare a MIR per condividere la propsota Wayland.
Nel 2016 Canonical potrebbe essere obbligata anche a cessare completamente lo sviluppo di una versione Ubunto per dispositivi Mobile per puntare più decisamente su piattaforme desktop e server.

Amazon

Nel 2015 Amazon ha fatto arrabbiare molti dei suoi clienti togliendo dallo store online e dai servizi Amazon Prime le soluzioni Chromecast e Apple TV. Nel 2016 è facile prevedere che Amazon ritorni sulle sue decisioni proponendo una applicazione Amazon Prime per la Apple Tv e per Chromecast.

Citrix

Linux nel 2016 è destinato a giocare un ruolo importante sulle piattaforme desktop, nei vari fattori di forma che le caratterizzano. Con Citrix, Linux potrebbe giocare un ruolo similmente importante anche nel mondo della virtualizzazione. La versione Beta di Citrix per un desktop Linux virtuale è già sperimentabile a chi è dotato delle tecnologie Citrix adeguate. La soluzione permetterà a utenti muniti di piattaforme Linux Red Hat Enterprise o Linux SUSE Enterprise di condividere desktop Linux in modalità virtuale e di testare Linux in modalità virtuale attraverso XenApp/XenDesktop (versioni 7.5 o 7.6). La scelta di Citrix non è casuale ma determinata dalle numerose richieste provenienti dal mondo aziendale per poter gestire applicazioni Linux anche in modalità virtuale, un segnale del ruolo che la piattaforma Linux continua ad avere nel mercato business e enterprise.
 


Cosa ci riserva la scienza nel 2016



Homo nalediPlutoneCrisprvaccino contro ebola. Il 2015 è stato un anno niente male per la scienza. Ma, fatti i dovuti bilanci, è già tempo di guardare al futuro: come ha raccontato Elizabeth Gibney sul blog di Nature, scienziati e ricercatori di tutto il mondo, infatti, hanno in serbo parecchie sorprese per il 2016, a partire dalle proposte perridurre le emissioni di gas serra, le nuove tecniche di ingegneria genetica, la conquista del pianeta rosso e l’identificazione di nuove particelle elementari. Eccovi le promesse più interessanti.
CO2 addioÈ uno dei più grandi problemi che il mondo si trova a dover risolvere. Ilcambiamento climatico (innegabilmente) in atto è (innegabilmente) dovuto all’attività umana, in particolare alle emissioni nell’atmosfera di gas serra che provocano il surriscaldamento del pianeta. A questo proposito, una delle sfide scientifico-tecnologiche più intriganti è quella lanciata da Climeworks, un’azienda svizzera che nel 2016 tenterà per la prima volta al mondo a catturare anidride carbonica dall’atmosfera per rivenderla a serre e vivai. A partire da luglio prossimo, Climeworks aspirerà circa 75 tonnellate di CO2 ogni mese nei dintorni di Zurigo; la seguirà a ruota Carbon Engineering, azienda canadese che proverà a convertire in combustibile l’anidride carbonica aspirata dall’atmosfera.
Crispr e oltreCome vi abbiamo raccontato, negli ultimi anni la scienza ha fatto enormi passi avanti nel campo dell’ingegneria genetica. La tecnica Crispr/Cas9, per esempio, ha reso possibile modificare il dna con precisione facilità senza precedenti – tanto da guadagnarsi la menzione di Science come rivelazione dell’anno. Il 2016, auspicabilmente, sarà anche meglio: l’azienda californiana Sangamo Bioscences, per esempio, testerà l’utilizzo di enzimi specifici per correggere un difetto fenetico che causa l’emofilia, mentre i colleghi di Biogen, di Cambridge, Massachusetts, avvieranno un trial clinico per studiare gli stessi enzimi nel trattamento dellatalassemia. L’appuntamento più importante del 2016, però, non è di natura strettamente scientifica: ricercatori ed esperti in bioetica saranno chiamati a redigere delle linee guida che garantiscano la sicurezza e l’eticità delle pratiche di ingegneria genetica.
Alla ricerca delle onde (gravitazionali)Dopo l’individuazione dello sfuggente bosone di Higgs, la sfida più intrigante della fisica sperimentale odierna è nella ricerca delle onde gravitazionali, previste esattamente un secolo fa da Albert Einstein. Si tratta di perturbazioni dello spazio-tempo causate dalla presenza di corpi dotati di massa, come buchi neri, stelle e pianeti: a cercarle sarà (tra gli altri) Advanced Ligo (Laser Interferometer Gravitational-Wave Observatory), un osservatorio astronomico della Lousiana costato ben 620 milioni di dollari e dedicato esclusivamente alle onde gravitazionali. Nel frattempo, anche Lhc, l’acceleratore di particelle del Cern di Ginevra (responsabile, per l’appunto, della rilevazione del bosone di Higgs), continuerà nella sua ricerca di nuove particelle per completare – o sfatare – il quadro teorico delModello standard, che descrive le interazioni tra tutte le particelle conosciute.
Verso Marte e oltreIl 2016 dovrebbe essere un anno estremamente interessante anche dal punto di vista dell’astrofisica e dell’esplorazione spaziale. Il National Space Science Center cinese, dopo il successo del lancio del Dark Matter Particle Explorer, farà decollare due nuovi missioni dedicate esclusivamente alla ricerca della materia oscura. A giugno, inoltre, sarà lanciato il primo satellite che dovrà testare un protocollo di telecomunicazioni quantistiche; a fine anno dovrebbe volare anche lo Hard X-ray Modulation Telescope, osservatorio spaziale dedicato all’analisi della radiazione proveniente da buchi neri e stelle di neutroni. A settembre la Cina ultimerà la costruzione dello Aperture Spherical Radio Telescope, che, con i suoi 500 metri di diametro, diventerà il radiotelescopio più grande al mondo. E poi ilpianeta rosso: nel 2016 le orbite di Terra e Marte porteranno i due pianeti molto vicini tra loro, creando le condizioni perfette per un viaggio spaziale. La missioneExoMars 2016, collaborazione tra l’Agenzia spaziale europea e Roscosmoscercherà di sfruttare al massimo l’occasione: il decollo è previsto per marzo, e lo scopo è di studiare i gas dell’atmosfera marziana e testare la tecnologia per un futuro ammartaggio. Incrociamo le dita.

Istallare Xubuntu 14.04 in Dual Boot con XP Professional


Come cambiare sfondo in Xubuntu 14.04 LTS


Come Installare Xubuntu 14.04 LTS


Come creare un file ISO del nostro SO con Systemback


Come funziona Systemback - Creare un file ISO con Systemback


Tecnologia, a Las Vegas tutte le novità del 2016

http://video.sky.it/news/mondo/tecnologia_a_las_vegas_tutte_le_novit_del_2016/v266484.vid

Così la faida Arabia-Iran rischia di "premiare" l'Isis

Lo scontro tra i due Paesi mediorientali può acuire una crisi già esistente e fare il gioco dello Stato islamico dei tagliagole


Tra i due litiganti il Califfo se la gode. Mentre tra Teheran e Riad soffiano venti di guerra il Califfo Abu Baqr Al Baghdadi si sfrega le mani.
Per lui e quelli come lui un'occasione del genere è veramente un dono di Allah. O, meglio, l'anticipazione della profezia, largamente utilizzata dalla propaganda dello Stato Islamico, che annuncia lo scontro finale tra Crociati e combattenti del Califfato nella citta siriana di Dabiq. La devastante crisi saudita-iraniana - innescata dall'esecuzione in Arabia Saudita dell'ayatollah sciita Nimr Al Nimr - rischia non solo di rendere impossibile la creazione di un fronte comune nella guerra allo Stato Islamico, ma anche di costringere l'Occidente a metter in campo i propri eserciti per arginare l'avanzata mediorientale dello Stato Islamico. Per capire perché la crisi iraniano-saudita minaccia di rafforzare lo Stato Islamico e costringere l'Occidente ad un sanguinoso scontro sul terreno basta esaminare i suoi cinque scenari chiave.1) SiriaLa nuova crisi rende assai improbabile l'apertura dei negoziati di pace, previsti per lunedì a Ginevra, che puntavano ad un cessate il fuoco tra il governo di Bashar Assad e i gruppi dell'opposizione armata sunnita. I gruppi armati legati ai sauditi fanno già sapere di non voler scendere a patti con il regime alawita di Bashar Assad appoggiato dall'Iran, dalle milizie sciite di Hezbollah e dalla Russia. Il mancato cessate il fuoco vanificherà la creazione di un fronte comune contro lo Stato Islamico che potrà, invece, rafforzarsi sfruttando l'odio degli estremisti sunniti per Hezbollah e le milizie iraniane vicine regime. E proprio l'impossibilità di delegare all'Iran e ai suoi alleati la guerra all'Isis rischia di costringere l'Occidente ad una sanguinosa discesa in campo.2) IraqL'emarginazione delle tribù sunnite - estromesse tra il 2010 e il 2014 dalla vita politico, sociale ed economica dell'Iraq dall'allora premier sciita Nouri Al Maliki è stata la principale causa della crescita dello Stato Islamico e della caduta di Mosul. Ora, a pochi giorni dalla riconquista governativa di Ramadi, la situazione rischia di tornare al punto di partenza. Le tribù sunnite e filo saudite tornano ad essere una spina nel fianco per il governo del premier sciita iracheno Haider Al-Abadi che, per quanto più moderato del suo successore, resta vicino a Teheran. E, nell'assenza dell'America di Obama, lo Stato Islamico torna a rappresentare l'unica alternativa per cinque milioni di sunniti schiacciata tra i curdi a nord e il governo sciita a sud. 3)YemenDa dieci mesi l'Arabia Saudita guida con scarso successo la coalizione sunnita che fronteggia con bombardamenti indiscriminati la rivolta delle tribù Houti. Le tribù - accusate di praticare un cultro assimilabile all'Islam sciita e di esser armate da Teheran - controllano la maggior parte del paese mentre il bilancio della guerra civile si avvicina ai seimila morti. Gli insuccessi delle fazioni filo-saudite che ormai si limitano a controllare le zone intorno ad Aden favoriscono la crescita delle milizie alqaidiste e l'arrivo dello Stato Islamico. Mentre le milizie di Al Qaida controllano vasti territori nelle regioni sud orientali - tra cui la città costiera di Mukalla - le bandiere nere del Califfato attirano sempre più militanti nelle aree intorno alla capitale Saana. Mentre la nuova crisi iraniano saudita ha già fatto saltare un cessate il fuoco concordato a fine dicembre.4) Libano Paralizzato dallo scontro istituzionale tra le fazioni filo saudite di Saad Hariri e le milizie sciite e filo iraniane di Hezbollah che impedisce da 19 mesi la nomina di un presidente il Libano rischia ora di scivolare nell'abisso della guerra civile. Oltre alle milizie «istituzionali» sunnite e scite, già pesantemente armate, il paese fa i conti con la presenza di migliaia di militanti dello Stato Islamico e di Al Qaida insediati in quelle aree settentrionali trasformate in autentiche retrovie del conflitto siriano.5) BahrainLa dinastia sunnita del sovrano Hamad Bin Al Khalifa si regge al potere grazie alla presenza di 5mila militari inviati da Arabia Saudita ed Emirati Uniti per prevenire nuove rivolte della maggioranza sciita dopo quelle represse nel sangue dal 2011. La maggioranza sciita conta però oltre il 60 per cento della popolazione e la nuova tensione iraniano saudita rischia di accrescere la voglia di rivolta. Mettendo a rischio non solo la sopravvivenza del regno, ma anche la gigantesca base navale americana sede di quella Quinta Flotta vitale per qualsiasi intervento in Medio Orient

Xfce Panel Switch approda in Xubuntu 15.10

http://www.lffl.org/2015/08/xfce-panel-switch-approda-in-xubuntu.html

PearOS Linux, manca a molti di noi


http://www.hdroidblog.net/10601/pearos-linux-manca-a-molti-di-noi/

Installiamo il nostro Antivirus.


http://maurogoretti.blogspot.it/2016/01/installiamo-il-nostro-antivirus.html

Ultimate Edition 4.9


http://eeepc901.altervista.org/blog/?p=6053

Come monitorare Linux anche da remoto


http://www.tuxjournal.net/monitorare-linux-anche-da-remoto/

Confermato l’hack di PlayStation 4: ci gira anche Linux


http://www.yourlifeupdated.net/giochi/confermato-lhack-di-playstation-4-ci-gira-anche-linux/

Eseguire software per Windows anche su Linux con Crossover


http://www.tuxjournal.net/eseguire-software-windows-anche-su-linux-con-crossover/

GNU/Linux su Playstation 4


http://blog.html.it/05/01/2016/gnulinux-e-stato-installato-sulla-playstation-4/

Infinium Strike, la versione Xbox One arriverà dopo quelle su Pc, Mac e Linux

http://www.ilvideogioco.com/2016/01/05/infinium-strike-la-versione-xbox-one-arrivera-dopo-quelle-su-pc-mac-e-linux/

Ultime Novità Nel Mondo Linux

http://www.lffl.org/